Teatro

Angelo Duro: "Ci vuole intelligenza per capire la comicità"

Angelo Duro
Angelo Duro © Lucia Iuorio

In teatro con uno spettacolo irriverente, Angelo Duro ci parla del suo black humor, del rapporto con il pubblico e della volontà di raccontare.

Angelo Duro, attore cinematografico e scrittore, un passato nel programma Le Iene. Non soddisfatto, ha voluto affrontare anche il teatro, portando con successo in scena due spettacoli: Perché mi stai guardando? e Angelo Duro da vivo. Lontano dalla comicità, Angelo prende in esamina gli eventi della vita con sguardo cinico e impertinente. Detta così potrebbe sembrare un teatrante di nicchia. Invece incanta da anni le platee. 

In questa intervista ci racconta quello che accade e i motivi del suo seguito. Con qualche curiosità in più sul suo personaggio. O sarebbe più corretto dire persona?

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Quando, perché nasce lo spettacolo "Da vivo" e come mai questo titolo?
È difficile da spiegare. E’ un Brand, un'identità. Con questa maschera, con questo atteggiamento gli argomenti che tratto sono una presa potente per il pubblico. Il nome dello spettacolo in realtà riguarda me, dice al pubblico "Perché mi stai guardando?" in modo perentorio quasi minaccioso.
Sono 2 anni che cresco sul palco, e con me cresce il mio lavoro, sempre di più. Non sono un intrattenitore, mi sento quasi un cantautore: la gente viene a teatro per sentire che cosa ho da dire e non per passare il tempo. Questo perché il mio spettacolo si basa sulla forza narrativa delle cose, quella che spinge le persone a leggere i libri, ad ascoltare la musica o appunto, andare a teatro.


Il tuo black humor si può accostare all'umorismo inglese?
Il mio è black humor essenzialmente. Trovo che la comicità sia come la musica, divisa per genere. Il black humor e rock. L'humor inglese è un tipo di comicità molto intelligente. E ci vuole intelligenza per capire la comicità, se non si hanno gli strumenti per analizzare una battuta su un argomento non ridi. Perché non ridi se non conosci. Una persona rivela la sua cultura quando ride. 
In Inghilterra il pubblico è molto attento alla parola, in Italia siamo abituati alla commedia dell'arte, quindi a una commedia che ha che fare con la maschera. Noi riconosciamo ad esempio nel "terrone" o nell'"ignorante" una maschera della quale poi ridiamo. Nella comicità di parola è tutto più ricercato. DA VIVO è il mio punto di vista e questo crea un corto circuito in chi mi ascolta. Mi sono denudato di tutti quei meccanismi che portano a casa in realtà metà del risultato.

Ti è capitato di essere accusato di eccessivo cinismo?
Sinceramente no. In questo spettacolo dico delle cose terribili e gli applausi sono proprio in quei momenti lá, accompagnati dalle risate sguaiate. Considerando che l'ottanta per cento del pubblico è femminile, questa cosa è meravigliosa! Chi mi viene a vedere è perché entrato nel mio mood. Il fatto è che io non scherzo, le cose le dico sul serio e la gente ride. Questo mio modo di fare teatro ha trovato il suo effetto.

Ph. Alessandro Dealberto


Hai collaborato con Le Iene. Ha influenzato questo tuo modo di fare teatro?
È una propensione che ho per natura, però si, le cose irriverenti che ho visto in quell'occasione (più che farle personalmente), alle Iene, mi hanno spalancato delle porte. È un territorio dove vorrei portare gli altri e per fortuna questo territorio piace a chi mi ascolta. Le Iene mi ha fatto sicuramente bene, a teatro porto dei contenuti e sono da solo sul palco, con la luce, un microfono e totalmente me stesso, nudo (non in senso fisico).

Ci sono argomenti che non hai ancora affrontato sul palco?
Diciamo che già nel primo spettacolo avevo trattato diversi argomenti, tanto che nella preparazione di DA VIVO la mia paura era proprio questa: di cosa parlo? Alla fine parlo di tante cose, dei drammi della vita, di quello che ci fanno paura. Trovo che l'unico modo in grado di stimolare la platea sia l'aggressività intellettuale. Inutile cercare l'applauso, la morale nelle cose. Meglio un onesto "Io sono una merda e voi siete come me".


Sei personaggio o sei così anche nel privato?
Io gioco tanto, non mi prendo mai sul serio, sono totalmente inattaccabile, indifendibile. Sdrammatizzo, è una necessità per vivere, per stare bene. Creo e distruggo, dico una cosa e ne dico l'esatto opposto perché è vero anche il contrario se cerchiamo una verità. Gli estremismi nascono quando non c’e ironia. Dove non c'è dubbio non c'è ironia. E questo porta a strade chiuse e negative.

I tuoi prossimi impegni?
Sarò in giro con questo spettacolo in tournée, spero anche per il prossimo anno perché ho veramente dato tutto me stesso. Sono soddisfatto perché rispetto allo spettacolo precedente Perché mi stai guardando?, la Tournée di Angelo Duro da vivo (Date tournée) conta molto più del doppio delle repliche dello scorso anno.